Senza
suolo non c’è consolazione
Il
suolo è stufo di tanto sfruttamento, senza equo riposizionamento
Il
suolo è stanco di tanta produzione, per la sua stessa
contaminazione.
Il
suolo assolato scricchiola crepato: acqua, grida, per compassione!
La
consolazione per il suolo è che il SOLE sta nella asSolazione.
Il
solo, umano, cammina esiliato, cercando la sua Pachamama,
senza
terra, senza casa, senza stipendio, riposa nel suolo, ruminando la
sua desolazione
L’essere
umano, desolato, piange implorando compassione
La
consolazione per lui è solo che il SOLE sta nella deSolazione,
Oggi,
nella festa di Canà, nell’umiltà in generale, manca il vino
Manca
il vino della gentilezza,
del
vente compassionevole, dell’abbraccio fraterno.
Manca
il vino della terra,
del
suolo per il coltivo, del salario per la solidarietà.
Manca
il vino della fede
Del
culto nella giustizia che conduce alla pace.
Qualcuno
deve gridare: non hanno più vino!
Un
grido nasce dalla compassione di Gesù: dategli Voi stessi da
mangiare!
Un
altro nasce dalla misericordia di Francesco: no lasciatevi
rubare l’allegria!
Un
altro viene dalla profonda Amazzonia: tessiamo una rete ecclesiale,
REPAM!
A
tutti risponde il Padre di tutta ConSolazione,
Emanuele: sto-con-Voi!
Il
SOLE che nasce dall’alto, ha collocato la sua tenda in mezzo a noi:
per
il ventre di Maria, la donna di Galilea, entro nell’umanità
nel
ventre della “neretta” del Pepeyac, si manifestò in Amerindia
dalla
mano della ConSolata, seduto nel suo
costato, ci da la sua benedizione.
Che
il Sole nascente ci accarezzi con l’aurora del nuovo anno
Che
il Sole ardente ci illumini il cammino ed il camminare
Che
il Sole ponente ci ricarichi di energia per continuare il percorso
Che
in ogni notte si produca il sole di un nuovo giorno.
Testo originale in Spagnolo
Traduzione a cura di Alberto Cancian
albertocancian@gmail.com
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